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Firenze palazzo Vecchio
Palazzo Vecchio.
La piazza della Signoria, bellissima tra le piazze medioevali, venne aperta nel corso dei secoli XIII-XIV. 
Essa si svolge sulla fronte e sul lato settentrionale del palazzo Vecchio, che vi si protende da protagonista, dominandola maestoso con la sua mole agile e schietta, dalla quale balza sull'alto la snella torre d'Arnolfo, intitolata al grande architetto Arnolfo di Cambio, autore secondo la tradizione dell'edificio sorto tra il 1299 a il 1314.
Altro protagonista della piazza, cui fa da sfondo con le sue aeree arcate, è la loggia della Signoria - detta anche dell'Orcagna, perché creduta erroneamente di Andrea Orcagna, e dei Lanzi, dalle guardie di Lanzichenecchi che nel '500 vi si teneva il granduca Cosimo I - eretta nel 1376-82 da Benci di Cione e Simone di Francesco Talenti, e destinata alle pubbliche cerimonie della Signoria.
Elemento caratterizzante della piazza è la presenza di una folla di statue, che le conferiscono una mirabile, umana animazione:
la statua equestre di Cosimo I, del Giambologna, che ne occupa il centro geometrico; la fontana del Nettuno, dell'Ammannati, con la figura marmorea del dio, detta popolarmente il Biancone, e le 12 figure bronzee, che costituiscono il perno del suo sviluppo spaziale; le statue di Donatello (Giuditta e Oloferne), di Michelangelo (copia del David), del Bandinelli (Ercole e Caco) lungo la fronte del palazzo; il Perseo del Cellini, i gruppi del Giambologna, del Fedi, e le statue antiche sotto la Loggia.
La piazza riassume nella sua fisionomia la fierezza, l'alacrità mentale, l'eleganza e il gusto del popolo fiorentino; essa è stata sempre il centro della vita politica e civica della città.
Qui , presenti i componenti della Signoria e davanti al popolo, si decidevano gli affari di stato e si svolgevano le cerimonie solenni della Repubblica.
Tra gli avvenimenti luttuosi di cui la piazza fu teatro, va ricordato come il maggio 1498 vi fu impiccato e arso il Savonarola con i due suoi confratelli; il fatto è ricordato da una lapide marmorea sul lastricato.
Complemento e quasi appendice alla piazza della Signoria è la cinquecentesca piazza degli Uffizi, che si apre tra il palazzo e la loggia della Signoria.
Tutta chiusa e stretta tra due corpi di fabbrica paralleli, capolavoro del Vasari, forma un'armoniosa lunga prospettiva, vivificata dal fitto ritmo delle colonne dei portici e dei tre piani di finestre, e conclusa in fondo da una grande arcata aperta sull'Arno.
Firenze palazzo Vecchio
Il Ratto delle Sabine in piazza della Signoria
Firenze loggia della Signoria Un gruppo di statue che popolano la loggia della Signoria : il gruppo di Menelao e Patroclo da originale greco, e tra i pilastri, il Perseo, capolavoro di Benvenuto Cellini,   Ercole e Caco e  la copia del David di Michelangelo
Nel fondo la via della Ninna con il cavalcavia che unisce palazzo Vecchio agli Uffizi.

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